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7 Commenti

  1. Luca sono perfettamente d’accordo con te, è per questo motivo che secondo me il primo passo per costruire un’Italia migliore è quello di recuperare tutti un forte sentimento di unità nazionale e di cooperazione.
    Infatti secondo me il tipico pensiero che abbiamo in Italia è il seguente : se non sto attendo lo prendo in quel posto, quindi tanto vale che mi “sgaggio” e lo metto io in quel posto agli altri.
    E bene o male facciamo così tutti e in qualunque campo, in ogni momento della vita quotidiana, perchè il paese ci ha da tempo abituati in questa maniera.
    Quindi si, eliminare la corruzione è il primo passo assieme a credere in una nuova Italia!

  2. Il problema secondo me non è tanto il modello su cui si base il nostro paese si abbiamo un mercato del lavoro meno flessibile ma diamo + garanzie ai lavoratori.
    Il problema grosso purtroppo è la corruzione prima di tutto, prima della crisi economica, prima delle organizzazioni criminali, prima di qualsiasi cosa.
    Badate bene che nn dico la corruzione a livelli di tangentopoli ma la corruzione spicciola, quella che permette, tramite amicizie, di prendere un posto di lavoro a cui nn si ha diritto perchè semplicemente ci sono altre 1000 persone + in gamba di te, la corruzione che ti permette di costruire casa all’interno degli argini dei torrenti e delle fiumare.
    E naturalmente il male maggiore è rappresentato dal non poter eleggere direttamente i nostri rappresentanti, tranne il sindaco, quindi alla fine di nn poter avere un interlocutore a cui dire hai sbagliato col cavolo che ti votto alla prossima elezione.

  3. Ciao Gianni, purtroppo non ho avuto la fortuna di partecipare all’evento e quindi non so che cosa abbia detto e come sia andata quindi ti ringrazio per la tua analisi.
    A proposito, ma è disponibile qualche filmato o podcast della cosa che voi sappiate?
    Pero indipendentemente dal fatto che sia Niki Vendola che onestamente neanche conosco bene, penso che sia troppo facile fare parallelismi e paragoni tra Italia e USA.
    Io credo che siano troppo diverse come realtà per potere essere messe sullo stesso piano e, secondo me
    , ha fatto bene perchè l’Italia ne sarebbe uscita veramente KO.
    Anche perchè i politici sono sempre bravissimi a dire : ma in america è così, in Inghilterra è cosa, in Germani fanno in questo modo ecc ecc.
    Il discorso è sempre da contestualizzare con il proprio paese: ad esempio è vero, magari ci sono altri paesi dove c’è “una libertà” incredibile nel mondo del lavoro che ovviamente va a tutto vantaggio della competitività di un paese, ma bisogna sempre tenere conto di quali sono le tutele che lo stato offre alle persone.
    Mi spiego: magari in UK oggi ho un lavoro e domani se sbaglio qualcosa mi trovo in strada, però quanto tempo ci metto a trovare un lavoro?Se non lo trovo riesco a sopravvivere?Anche se ho famiglia?Sono tutte domande che uno si dovrebbe porre prima di fare paragoni tra stati! 😉
    Certamente il modello americano è affascinante (poi dipende dallo stato) ma sicuramente non è tutto rosa e fiori! (NY a parte forse)
    Forse i paragoni migliori per noi italiani sono quelli tra noi e i nostri fratelli europei. (e anche qui se ne vedono delle belle comunque).
    CIao!

  4. CIAO, ero all’incontro a CasaItalia e ho assistito alla conferenza stampa e al dibattito….
    condivido in pieno l’analisi fatta sul berlusconismo partendo dalla sua ascesa e gli effetti nefasti prodotti….dopo di che tanti “ma”.

    In primo luogo Vendola non ha chiarito se intende giocare le sue carte all’interno dello schieramento di centro sinistra….non ha spiegato quali sono in concreto le sue proposte per coniugare sviluppo economico e la riduzione del debito pubblico….quale e’ la sua posizione su tematiche di politica estera…..ma soprattutto mi consetirai di fare una critica.
    Durante la conferenza stampa e il successivo dibattito Vendola NON HA QUASI MAI NOMINATO la parola NEW YORK o AMERICA……non ha fatto parallelismi tra la realta USA e quella ITALIANA, non ha espresso commenti sulla realta’ americana se non qualche accenno…..mi e’ sembrato francamente troppo concentrato sulle vicende italiane e pugliesi, quasu che questo passaggio in terra americana fosse una parentesi a meta strada tra la vacanza e l’happening…….

  5. Grazie Roddo e Luca per aver condiviso le vostre opinioni!!! Grazie davvero!
    Io non posso smettere di sperare, e forse è proprio perché vivendo all’estero apprezzo l’Italia ancor di più per tutto quello che ha di positivo che non voglio arrendermi al fatto che “il sistema” non cambierà mai.
    Persone come voi, come me, come centinaia di altri cittadini che hanno a cuore il futuro del nostro Paese possono cambiare le cose. L’unione fa la forza 😉

    Conunque, Rita mi ha appena inviato l’invito per stasera su facebook (grazie!!), eccolo:
    http://www.facebook.com/event.php?eid=166484220050292

  6. Ciao Laura!
    E’ triste arrivare al punto in cui siamo arrivati.
    In Italia arrivare a questa consapevolezza : “…da noi Nichi è conosciuto per essere quello che fa…” è difficile per molti.
    Siamo, come paese, fossilizzati agli anni dell’immediato dopoguerra e agli anni 70.
    Purtroppo in Italia diventa tutta una questione “calcistica” io devo “tifare” per quella squadra (leggi parte politica) a prescindere da tutti e da tutto (scandali, corruzione ecc).
    Ieri sera a “ballarò” un sondaggio ha mostrato e il papi ha ancora il 17% (naturalmente è primo) dei consensi come premier.ù
    Ma alla fine se guardi bene i politici rispecchiano perfettamente quello che sono gli italiani, e nn prendiamoci in girò si ci sono le eccellenze in molti campi ma una nazione nn può campare con i geni.
    I geni devono dare lustro al paese nn essere la colonna portante che deve essere la gente comune i cittadini.
    Ognuno qui si fa i fatti suoi, se puoi imbrogliare, rubare, corrompere lo fai senza pensarci 2 volte tanto al max ci sono gli arresti domiciliari.
    Non ci sta un attaccamento alla nazione da nessun punto di vista si contestano e si fischiano pure i militari, che sicuramente nn per loro voglia, sono in guerra (nn è una missione di pace), in alcune parti si sostituisce l’inno e la bandiera anddirittura la si brucia (vedi Napoli).
    Purtroppo la situazione è al collasso stiamo ancora bene in quanto, anche se il 90% del pil se lo pappa il 10% della popolazione, nn conosciamo bene il credito a consumo ma arriverà pure qui l’onda lunga della recessione e farà molto più male di quello che cercano di farci credere.
    Spero che l’Italia cambi ma soprattutto che cambino gli italiani.

  7. Ciao Laura!
    Grazie Mille per questo post, ogni tanto è utile che qualcuno dall’esterno ci faccia aprire gli occhi! Tra l’altro non so come mai, ma credo che tutti gli italiani (più o meno) abbiano rispetto e considerazione per i connazionali all’estero.
    Chissà perchè le stesse cose dette da un concittadino o da un “italiano all’estero” hanno “sapori diversi”.
    Il fatto è che ormai ci “scanniamo” tra pari e non credo che attualmente esistano tanti politici/partiti in cui riconoscersi…Sono tutti un pò delle ….persone poco serie diciamo.
    Abbiamo bisogno di un Obama italiano, che ci riempia di speranza (ma senza promettere mari e 3monti) 😛 e soprattuto che restituisca all’Italia credibilità (a partire dal suo interno) e agli italiani un forte sentimento nazionale, per poter tornare ad essere orgogliosi di dire: “Io sono italiano”.

    Con speranza, (poca)
    nel futuro dell’Italia,
    un italiano acquisito.

    P.S. Grazie Mille per aver ritirato fuori la rubrica “Impara l’inglese dai newyorkesi” l’adoro! 😀

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